Scegliere la stoffa per l’abito da sposa non è cosa da poco. Ci sono molte cose da sapere prima di prendere questa decisione e in questo articolo cercherò di fare un po’ di chiarezza sull’argomento.
Non serve essere una stilista di moda, ma non bisogna neppure, prendere sotto gamba questo aspetto. Di certo, sapersi difendere dallo “spettro dell’acrilico”, è fondamentale, per non prendere una “sòla”! Infatti una stoffa pregiata dona un grande valore all’abito da sposa. 
Ecco di seguito delle schede di orientamento sulle stoffe più gettonate nel mondo del “bridal design”.
 
 

Pizzo

Il pizzo è certamente uno dei tessuti più romantici, scelti dalle future spose. Negli ultimi anni è molto utilizzato per realizzare abiti a sirena o in stile Boho. Utilizzato da Grace Kelly, icona della sposa perfetta, per il coprispalle a manica lunga dell’abito e nel velo.  Simbolo di raffinatezza ed eleganza ma anche di grande sensualità e femminilità.

Taffetà

Dal persiano “taftah” cioè “intrecciare” è un tessuto molto rigido e compatto, perfetto per realizzare gonne ad “A”, principesche come quella di Kate Middelton, ispirata chiaramente a Grace Kelly. Molto pregiato è quello di seta, adatto anche a “spose curvy” perché veste molto bene. Il Taffetà è un tessuto che sussurra, infatti la sposa sente il fruscio della stoffa ad ogni passo.

Seta

La seta è una fibra tessile di origine animale. Dalla sua lavorazione si ottengono molti tessuti pregiati. Nel mondo del matrimonio ne troviamo molti. Eccone una piccola lista:

Garza: tessuto con trama molto fitta, utilizzato sia per i dettagli degli abiti da sposa, che addirittura per la mise en place in veste di runner o tovagliolo (vedi qui come).

Gazar: tessuto molto rigido e leggermente trasparente, simile all’organza, si distingue per la sua morbidezza e freschezza;

Lamé: lavorazione di grande luminosità, composta da fili di seta intrecciati con fili d’argento o dorati, molto in voga negli anni ’60;

Moiré: ha un aspetto lucido e  setoso, presenta le caratteristiche onde sinusoidali cangianti;

Shantung: tessuto in seta selvaggia a tramato con doppione o altro filo che lo imita, irregolare e dall’aspetto grezzo

Taffetà in seta: tessuto liscio e molto lucido, dalla struttura leggermente rigida, simile al raso; I riflessi iride cangiante sono ottenuti usando in trama e in ordito fili di colori diversi;

Voile: tessuto morbido leggerissimo e trasparente, una particolare lavorazione del voile è il plumetis, con piccoli ricami in rilievo tipo pois.

Tulle

Chi dice tulle, dice “velo nunziale“. Questo tessuto è anche una delle basi dove vengono applicati i pizzi e i merletti, ma è anche tornato in voga come stoffa per realizzare l’abito completo o solo la gonna, come ha fatto Chiara Ferragni. L’effetto “ballerina” è carino da riproporre anche nell’abito delle damigelle che portano le fedi.

Mikado

Il Mikado è il tessuto ideale per il matrimonio d’ inverno, ma anche per un matrimonio che si svolge di giorno. Con una struttura rigida,  fascia e modella la silhouette della sposa. Con questo tessuto si realizzano gonne ampie e corpetti rigidi, che donano sostegno. Raffinato e dalla linea elegante e pulita, è il tessuto scelto dalla Duchessa di Sussex Meghan Markle per il suo matrimonio reale col Principe Harry

Chiffon

Essere avvolte dallo Chiffon equivale a stare su una nuvola. È un tessuto etereo, perfetto per il classico abito da “Dea greca”. Trasparente, leggiadro e fluido conferisce charme ed eleganza. Particolarmente adatto a spose alte e con gambe lunghe. Ottimo anche per abiti con taglio sotto il seno, utile a nascondere una “dolce attesa”.

Organza

Questo tessuto, liscio, stropicciato o lavorato con ricami, è molto utilizzato per gli abiti da sposa, grazie alla sua leggerezza, che li rende eleganti e vaporosi. Perfetto per abiti romantici e molto adatto a spose esili, che verranno esaltate dai giochi di trasparenza e dalla leggerezza del materiale. 

Raso satin

Il raso è un tessuto molto pregiato e femminile. Questo tessuto è una scelta sicuramente chic e di classe, che esalta la silhouette della sposa.
È quindi ideale per abiti da sposa sottoveste che scivolano lungo il corpo in modo sensuale e sofisticato, valorizzando le spose dalle forme sinuose e ben proporzionate.
Adatto anche ad abiti più ampi e strutturati

Georgette

Georgette de la Plante inventò questo tessuto al quale ha dato i suo nome. Ha la resa dell’organza ma al tatto risulta più ruvido. È perfetto per abiti che scivolano addosso e si adatta a qualsiasi silhouette. Grazie alla sua leggera trasparenza viene impiegato principalmente per le gonne ma vi si possono realizzare anche i corpetti.